in questa nostra età di giorni inutili e violenti
NO bisogna andare via da questa libertà
da questa ipocrisia ... guardare avanti e non avere
"PAURA D'AMARE" ... canta Marco MASINI
"PAURA DI VOLARE" ... la risposta dei MODA'
E non ti sorprendere quando scoprirai
che non so dormire senza un po' di luce
E non rimanere male quando poi
scoprirai la mia PAURA DI VOLARE
e di AFFONDARE
di NON RIUSCIRE
mai nelle cose
"DA MORIRE" by Massimo DI CATALDO ...
Da morire
Fai soffrire però non ti so dire di no
Dimmi quello che vuoi ogni cosa io per te farò
Da morire
Mi fai male però sei tutto quello che ho
Perché senza di te ho PAURA DI ESSERE SOLO
"... E NON AVER PAURA DI VIVERE" : l'inno di LE VIBRAZIONI
E non sarò, di certo, io a criticare
quel vecchio Dio che,
con tutti i suoi problemi,
ascolta me e non avrà,
di certo, tempo per dire
se ho sbagliato io,
io che non ho mai capito
perchè l'hanno ucciso,
Lui che amava l'uomo
in tutta la sua imperfetta esistenza,
ma ore è tardi e preghiamo
perchè abbiamo PAURA DI MORIRE !
E non aver PAURA DI VIVERE ...
Alla corte del re sole
Fucilato di aggettivi
Con la testa nella ghigliottina
Dalla parte dei cattivi
Senza credito e allo sbando
Soldi in nero e contrabbando
Nei deserti di altre vite
Mai vissute mai capite
Ho sentito il tuo respiro dentro al mio
E sono stato felice
E non avevo "PAURA DI NIENTE" , canta JOVANOTTI
"IO NON HO PAURA" - IV Edizione Festival della Psicologia - TORINO 2018
Giornate di studio con psicoanalisti e psicoterapeuti, intellettuali, filosofi e scrittori sotto la direzione scientifica di Massimo RECALCATI :
< IL NOSTRO TEMPO vive una condizione di angoscia di fronte al carattere anarchico e imprevedibile della VIOLENZA TERRORISTA. Quali sono le sue origini? Quali le ideologie e i fantasmi che nutrono lo spirito del terrorismo?
Come si può vivere senza rinunciare alla vita in questo clima di insicurezza? Esistono modi per pensare individualmente e collettivamente una prevenzione possibile della violenza? >
"VIOLENZA e TERRORE" - Lectio Magistralis di Massimo RECALCATI - Cavallerizza Reale - Torino
CAINO & ABELE - Il gesto violento di CAINO sorge da un fenomeno di fascinazione: ABELE è il suo ideale irraggiungibile. Il suo odio è fomentato da un eccesso di idealizzazione.
Esiste però anche un’altra radice della violenza: lo STRANIERO è odiato perché differente, difforme, per nulla ideale.
L’odio può essere anche la manifestazione esterna dell’ ANGOSCIA che troviamo di fronte all’ingovernabile di cui lo straniero è l’emblema.
Massimo RECALCATI a TORINO SPIRITUALITA' 2018 -
"PREFERISCO DI NO" - con "GIONA NOSTRO CONTEMPORANEO" a Teatro Carignano.
GIONA fugge quando DIO gli ordina di recarsi a Ninive - odiata capitale degli Assiri - per annunciare la Sua parola.
IL SEGNO DI CONTRADDIZIONE : RIFIUTO & OBBEDIENZA
sono i poli dell'oscillazione di ciascuno di noi, esattamente come lo sono per GIONA, che dovrà passare per il ventre del grande pesce prima di saper dire
NO ALLE PAURE ed accettare la propria missione ...
La storia del profeta GIONA, narrata in uno dei libri della Bibbia, è raffigurata nei notevoli mosaici a pavimento della Basilica di AQUILEIA e della Cattedrale di OTRANTO.
GIONA DISOBBEDISCE A DIO e si dirige con la nave nella direzione opposta a NINIVE - biblica città del male, la roccaforte del paganesimo e il centro della corruzione e della prepotenza.
DIO allora scatena una tempesta talmente impetuosa che il Profeta chiede ai marinai di venire gettato in mare affinché l’ira di Dio si plachi e la nave con i suoi compagni di viaggio si salvi.
Calato nell’acqua GIONA viene ingoiato da un grande pesce, nel cui ventre rimane tre giorni e tre notti pregando Dio che lo salvi. Dio lo ascolta e così il terzo giorno la balena lo rigetta sulla spiaggia, dove Giona si riposa sotto le fronde di un albero di fico.
GIONA ESEGUE L'ORDINE DI DIO: va a Ninive, prega e tutti gli abitanti con a capo il re si convertono e Dio risparmia alla città il castigo minacciato. Deluso il profeta si rifugia fuori città ... il Signore fa spuntare una pianta di ricino (o di zucca) sopra la sua testa per apportargli ombra ed egli se ne rallegra moltissimo.
Ma all'alba del giorno dopo un verme rode il ricino che muore, il sole e il vento caldo flagellano nuovamente Giona, che invoca di nuovo la morte.
Iddio allora gli spiega: se tu ti rattristi a morte per una pianta di ricino, a maggior ragione mi ero rattristato io per la possibile morte di innocenti fra cui centoventimila persone e tanti animali.
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