La BIADA è ogni sorta di composto di CEREALI (avena, segale, orzo, farro) e

LEGUMI (fava, veccia) adatto al nutrimento del bestiame (asini, CAVALLI, mucche).



“BIADE e CONFETTI” – LA BOTTEGA DELL’ARTE –

TERZIERE CASALINO

In scena al TEATRO DEGLI AVVALORANTI di CITTA’ DELLA PIEVE

Una divertente commedia dell’equivoco scritta da Alessandro ZAZZARETTA :

protagonisti l’acquirente della CAVALLA e il futuro SPOSO.



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Reportage fotografico “BIADE e CONFETTI” by Barbara CARICCHI

 

 


CAVALLO e ARALDICA

In araldica il CAVALLO è simbolo di valore, animo intrepido ed è considerato una delle figure nobili del blasone. Il cavallo è stato spesso assunto nello stemma da chi aveva attaccato il campo nemico e lo aveva disperso con una carica di cavalleria.

 

 

FERMO Wappen Loxstedt     CORRENTE Martina Franca-Stemma

              CAVALLO FERMO                           CAVALLO CORRENTE



 

Il VIAGGIO A CAVALLO anni ’70 di BATTISTI e MOGOL !!



AUTO & CAVALLI by Elliott ERWITT - “PERSONAE” alla Reggia di Venaria Reale

 

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“LA CACCIA” by CANNELLI – “CANI IN POSA” alla Reggia di Venaria Reale

 

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La SALA DEI CAVALLI a PALAZZO TE – MANTOVA … sono tornate le “MERAVIGLIE” di Alberto ANGELA in onda su RAI 1 …



I CAVALLI dei GONZAGA, signori di MANTOVA

I GONZAGA furono importanti mecenati , passati alla storia anche per essere stati grandi estimatori e importanti allevatori di CAVALLI, apprezzati e diventati famosi in tutte le corti d'Europa.

Le prime notizie di un ALLEVAMENTO DI CAVALLI risalgono alla metà del Quattrocento al tempo del marchese LUDOVICO III GONZAGA, che intese impiegarli per palii e tornei, entrando in competizioni con le grandi famiglie del tempo Medici, Estensi e Farnese.

Le SCUDERIE erano inizialmente collocate nella reggia, vicino al CASTELLO di SAN GIORGIO.



I CAVALLI di FRANCESCO II GONZAGA e le SCUDERIE al TEJETO - isolotto sul Mincio. La zona “paludosa” è piena di TIGLI – TEJI da cui il nome. Viene bonificata per accogliere degnamente le scuderie e l’addestramento dei focosi destrieri.
Il marchese FRANCESCO II, orgoglioso allevatore che possedette alla fine del Quattrocento 125 esemplari, chiamò i suoi CAVALLI BERBERI "la raza nostra de casa".




Già nel Cinquecento, i marchesi di Mantova erano considerati i migliori allevatori d'Europa.

A Mantova venivano allevati CAVALLI per TORNEI, da CORSA,

da TIRO e da TRASPORTO.



Il figlio FEDERICO II, divenuto signore di Mantova alla morte del padre, trasforma il TEJETO in “ISOLA FELICE” facendo realizzare una grande residenza per fastosi ricevimenti :

feste e banchetti a PALAZZO TE nella SALA GRANDE DEI CAVALLI … gli affreschi alle pareti con 6 DESTRIERI a grandezza naturale

MOREL FAVORITO - il preferito di FEDERICO II - sembra seguirci con l’occhio attento mentre attraversiamo il SALONE DELLE FESTE affacciato sul giardino delimitato dall’imponente ESEDRA



I CAVALLI DA CORSA erano tenuti in grande considerazione, tanto che il re d'Inghilterra Enrico VIII chiese a FEDERICO II GONZAGA alcuni esemplari. Furono molto apprezzati e ricercati per i loro allevamenti i CAVALLI ARABI, che i Gonzaga acquistarono direttamente in Spagna tramite loro fidati selezionatori già agli inizi del Cinquecento.

I Gonzaga utilizzarono i loro migliori esemplari quale dono di scambio con le famiglie potenti loro amiche, tra cui i re di Francia. Di scambio di cavalli con la corona inglese si parla in alcune lettere datate 1514 tra Enrico VIII e il marchese di Mantova.

L'imperatore Carlo V, in visita a Mantova nel 1530, ricevette in dono uno dei cavalli delle SCUDERIE dei Gonzaga.



Al mito dei CAVALLI GONZAGHESCHI è dedicata la

SALA DEI CAVALLI nel PALAZZO TE costruito tra il 1524 e il 1534 su

commissione di FEDERICO II GONZAGA, l'opera più celebre dell'architetto

italiano Giulio ROMANO.

                    

                                                          Giulio Romano MOREL

 



Rif. articolo “Gli uomini di Mantova” (Luoghi dell’arte)



ARMATE A CAVALLO … CAVALLERIA …



BARDATURA PER CAVALLO :

 



ARMERIA REALE di TORINO               ARMERIA REALE

 

 

ARMERIA REALE 2

 

                         

                                                                                           ARMERIA REALE 3

                              



MUSEO STIBBERT a FIRENZE

 

CONDOTTIERO 1545        ISLAM 1556

 



Associazione culturale PIEVECAVALLI a CITTA’ DELLA PIEVE : CARROZZE per il “BALLO DEI DEBUTTANTI” a PALAZZO DELLA CORGNA.

Evento in collaborazione con CENTRO IPPICO “IL CAVACCHIONE”
 


RONZINO   /ron·ẓì·no/   sostantivo maschile

1.     Anticamente il CAVALLO di minor pregio, usato dal paggio o dal garzone; com. (scherz. o spreg.), cavallo non di razza, di scarso pregio e misero.



RONZINANTE (Rocinante in lingua originale)

il CAVALLO di DON CHISCIOTTE dal romanzo

Don Chisciotte della Mancia di Miguel de Cervantes.

Come si potrebbe dedurre dal nome, RONZINANTE era un RONZINO.

Don Chisciotte gli diede questo nome prima di partire per diventare un CAVALIERE ERRANTE, perché gli appariva "maestoso" e "sonoro". Il suo padrone pensò ininterrottamente per quattro giorni per trovargli un nome. Nonostante Ronzinante fosse un cavallo di scarsa qualità, Don Chisciotte lo considerava alla pari dei più grandi cavalli

mai esistiti, come BUCEFALO di ALESSANDRO MAGNO e proprio col suffisso "-ante" il padrone lo identificava come il primo dei cavalli.

 



DONCHI 3922

“DON CHISCIOTTE” dell’artista Mario MARTINELLI a SAN GIOVANNI IN PERSICETO


La scultura in ferro nasce nel 1971 come allestimento di un carro del CARNEVALE PERSICETANO … viene quindi donata dalla società carnevalesca FILO alla città …




                                don-quixote DAUMIER

“DON QUIXOTE and Sancho Pansa” : il dipinto di Honoré DAUMIER





               PALADINO CAVALLO              CAVALLO di Mimmo PALADINO

 

          Sculture moderne a VENARIA REALE

 

 

         “Novecento” ( 1997)             CATTELAN CAVALLO           

 

 
CAVALLO protagonista nell’opera “Novecento” ( 1997) di Maurizio CATTELAN al CASTELLO di RIVOLI allusiva alla condizione esistenziale in cui il soggetto è privato di qualunque possibilità di azione.

L’opera consiste in un CAVALLO IMBALSAMATO appeso al soffitto mediante un’imbragatura. Il collo dell’animale è piegato verso terra e le zampe, allungate nel corso del procedimento tassidermico, sono tese verso il suolo. Inedita versione di «natura morta», l’opera trasmette il senso di una tensione frustrata, un’energia destinata a non trovare sbocco. Per ammissione dello stesso artista, l’insicurezza è un aspetto determinante del suo  modo di agire e l’idea di fallimento è un tema ricorrente nelle sue opere.

 


STRACCETTI DI CAVALLO al LAMBRUSCO nelle trattorie di PARMA !



IL CAVALLO DI TROIA : l’astuzia di ULISSE !!

La macchina da guerra, secondo la leggenda, fu usata dai greci per espugnare la città di Troia dopo dieci lunghi anni di assedio inconclusivo …



CAVALLO a VINALES - CUBA

 

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“L’UOMO CHE SUSSURRAVA AI CAVALLI” (The Horse Whisperer) - film1998 tratto dal romanzo omonimo di Nicholas EVANS, diretto e interpretato da Robert REDFORD.



CAVALLI al PARCO NATURALE “LA MANDRIA” a VENARIA REALECascina Vittoria



E’ tornato il FESTIVAL COUNTRY al LINGOTTO per “TORINO INCONTRA IL MONDO” 2019 !




Rif. articoli

O CAVALLINA, CAVALLINA STORNA … (Cibo e Arte)

FIERACAVALLI (Storie)

BESTIALE ! (Storie)

NELLA VECCHIA FATTORIA    (Cibo e Arte)

NON SOLO CAVALLI REALI … (Storie)


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