PONTI & FESTIVITA’ : PASQUA, 25 aprile, 1 maggio …

PONTI DI PRIMAVERA !!

Esodi e rientri : traffico autostradale – BOLLINO ROSSO … BOLLINO NERO !!



PONTE MORANDI

14 agosto 2018 - Circolazione bloccata a GENOVA dopo il crollo del

PONTE MORANDI sull’Autostrada A10 che ha causato la morte di decine di persone. Sulla A10 Genova-Savona chiuso il tratto tra il bivio A7 Milano-Genova e Genova Aereoporto in entrambe le direzioni. Traffico bloccato con lunghe code …


10 aprile 2019 - Inizio taglio della PILA 5

Con il taglio dell'impalcato, a partire dai marciapiedi e dalle carpenterie, sono iniziate le prime operazioni di demolizione della pila 5 di PONTE MORANDI , sul lato ovest del viadotto, la prima che quindi sarà smantellata. L'intervento entrerà nel vivo tra venerdì e sabato quando, dopo il taglio, saranno calate a terra le prime "fette" di struttura.


27 aprile 2019 – Inizio smontaggio delle “gambe” della PILA 5

Persa la testa, la pila 5 inizia a perdere anche le gambe. La struttura sul lato ponente del moncone del viadotto Polcevera continua a essere smontata dall’ati dei demolitori, attraverso l’ausilio delle ormai note gru olandesi di grande portata. Nella notte tra giovedì e venerdì è stato tagliato e calato a terra l’ultimo trave sovrastante alla pila 5, la prima a essere smantellata, mentre oggi si è proseguito con il sezionamento dei “bracci” di sostegno.



Gio’ PONTI … architettura e design !!

Giovanni PONTI , detto Giò (1891-1979) : architetto, designer, saggista e accademico italiano … partecipò attivamente alla rinascita del design italiano del dopoguerra.


Giò PONTI si laureò in architettura presso l'allora Regio Istituto Tecnico Superiore (il futuro Politecnico di Milano) nel 1921, dopo aver sospeso gli studi durante la sua partecipazione alla prima guerra mondiale.

Aprì uno studio assieme gli architetti Mino Fiocchi ed Emilio Lancia (1926-1933), per poi passare alla collaborazione con gli ingegneri Antonio Fornaroli ed Eugenio Soncini (1933-1945).

Nel 1923 partecipò alla I Biennale delle arti decorative tenutasi all' ISIA di Monza e successivamente fu coinvolto nella organizzazione delle varie Triennali, sia a Monza che a Milano.

Negli anni venti, avviò la sua attività di DESIGNER all'industria ceramica Richard Ginori, rielaborando complessivamente la strategia di disegno industriale della società; con le sue ceramiche, vinse il "Grand Prix" all' Esposizione internazionale di arti decorative e industriali moderne di Parigi del 1925.

In quegli anni, la sua produzione fu improntata più ai temi classici, mostrandosi più vicino al movimento Novecento, esponente del razionalismo.

Sempre negli stessi anni iniziò anche la sua attività editoriale: nel 1928 fondò la rivista DOMUS, testata che diresse fino alla sua morte, eccetto che nel periodo 1941-1948 in cui fu direttore di STILE. Assieme a CASABELLA, DOMUS rappresenterà il centro del dibatto culturale dell’architettura e del design italiani della seconda metà del Novecento.

Nel 1955 Giò PONTI disegnò per CASSINA la celebre sedia "Superleggera"



2019 : BROOKLYN BRIDGE a NEW YORK City compie 150 anni !!

Il PONTE di BROOKLYN è un ponte ibrido sospeso / cavo . Collega i quartieri di Manhattan e Brooklyn , attraversando l' EAST RIVER . Ha una campata principale di 1.495,5 piedi (486,3 m) e un'altezza di 84,3 m (276,5 piedi) sopra l'acqua alta media.

È uno dei PONTI STRADALI più antichi degli Stati Uniti ed è stato

il primo ponte sospeso al mondo in acciaio, nonché

il primo attraversamento fisso dell'East River.

Il PONTE fu concepito dall'immigrato tedesco John Augustus Roebling nel 1852, che trascorse parte dei successivi 15 anni a lavorare per vendere l'idea.

Mentre conduceva sondaggi per il progetto del ponte, Roebling, bloccato da un traghetto contro una palizzata , subì una grave lesione ai piedi , che gli furono amputati. Sviluppò quindi un'infezione da tetano che lo portò presto alla morte nel 1869. Suo figlio Washington Roebling ebbe l’incarico di portare avanti il lavoro del padre.

< Qui, all'età di 32 anni, improvvisamente ho messo a capo la più stupenda struttura ingegneristica dell'epoca ! >

La costruzione del PONTE di BROOKLYN iniziò nel 1869.

I lavori vennero ultimati quattordici anni dopo, nel 1883. Nel corso della vita il ponte ha subito diverse riconfigurazioni; in passato trasportava veicoli trainati da cavalli e linee ferroviarie sopraelevate, ma ora trasporta traffico veicolare, pedonale e in bicicletta. I veicoli commerciali sono banditi dal ponte.

Sin dalla sua apertura, il PONTE di BROOKLYN è diventato un'icona di NEW YORK City , classificandosi tra le attrazioni turistiche più famose della città. È stato designato National Historic Landmark nel 1964.



                                               BROOKLYN



BROOKLYN – “la GOMMA del PONTE” -

gomma da masticare / chewing-gum  prodotta dalla PERFETTI Van MELLE

dal 1956, tipica per la forma a lastrina delle gomme.

La famosa e massiccia pubblicità ideata negli anni '60 da Daniele Oppi ha portato questo prodotto a raggiungere il 90% delle quote di mercato.



                                            GOMMA brooklyn

 



MANUTENZIONE PONTI : S.O.S. USA !!

Negli STATI UNITI d’AMERICA oltre 50mila PONTI a rischio

Sono 54.259 i ponti che, negli Stati Uniti, presentano "carenze strutturali". Il dato, diffuso dalla American Road & Transportation Builders Association (Artba), è stato rilanciato dall'emittente Msnbc dopo il drammatico crollo del PONTE MORANDI a Genova.

Il dossier chiarisce che la definizione ''structurally deficient", secondo gli standard del Dipartimento dei Trasporti, si applica ai ponti che presentano uno o più elementi chiave in condizioni non ottimali. Nella categoria, quindi, rientra circa un ponte su 10 tra quelli esistenti.


Le infrastrutture che presentano carenze, riferisce l'Artba, sono interessate ogni giorno da 174 milioni di passaggi e hanno un'età media di 67 anni. L'emergenza riguarda in particolare Iowa (5.067 ponti), Pennsylvania (4.173), Oklahoma (3.234), Missouri (3.086) e Illinois (2.303).



 

GOLDEN GATE BRIDGE a SAN FRANCISCO

Il celebre ponte sospeso sovrasta il Golden Gate, lo stretto che mette in

comunicazione l'Oceano Pacifico con la Baia di San Francisco.

Collega San Francisco, sulla punta settentrionale dell'omonima penisola, con la parte meridionale della Contea di Marin. Nella contea di Marin, la città più vicina al ponte è il piccolo centro costiero di Sausalito.

Complessivamente il ponte, includendo anche le rampe di salita e discesa, è lungo 2,71 km; la distanza tra le torri ("campata principale") è 1 282 m e lo spazio disponibile sotto il ponte è di 67 m con condizioni medie di alta marea. L'altezza delle due torri è 225 m sopra il livello dell'acqua. Il diametro dei cavi della sospensione principale è 92,4 cm e ciascuno di essi è formato da 27.572 cavetti che, sommati tra loro, portano ad una lunghezza totale di 128.748 km (pari ad un terzo della distanza media Terra-Luna)

Quando fu ultimato, nel 1937, il Golden Gate Bridge era il più

lungo ponte sospeso del mondo e nel tempo è diventato simbolo internazionalmente riconosciuto della città di San Francisco.

 

                            GOLDEN GATE



L'idea di un ponte che collegasse San Francisco con la Contea di Marin fu proposta dall'ingegnere James Wilkins in un articolo in cui ne sosteneva l'utilità per rendere più sicura e veloce la traversata dello stretto, fino ad allora fatta con i traghetti.

Il nome Golden Gate Bridge fu proposto nel 1917 dall'ingegnere urbanistico della città di San Francisco M. H. O'Shaughnessy.

Il ponte fu dovuto all'ingegno, alla straordinaria bravura e intelligenza di Joseph Strauss, un ingegnere che aveva già progettato oltre 500 ponti mobili, ma tutti molto più piccoli e situati più nell'entroterra rispetto al nuovo progetto. Iniziò nel 1927 con alcuni disegni che erano ben lontani dall'essere approvati, e spese oltre un decennio alla ricerca di sostenitori. Il progetto iniziale di Strauss comprendeva due grandi travi a mensola, una per ogni lato, connesse da un segmento centrale sospeso.

Altre figure chiave nella nascita dell'opera furono l'architetto Irving Morrow, responsabile per le decorazioni e la scelta del colore, l'ingegnere Charles Alton Ellis ed il progettista di ponti Leon Moisseiff, che collaborarono alla risoluzione dei problemi strutturali.



PONT Raymond BARRE  a LYON - FRANCIA

foto Barbara CARICCHI

 

 

CONF 209

 

 

LYON P1240211

 

 

LYON P1240280

 

 

LYON P1240281

 



PONTE sul RODANO a LIONE - trasporto in modalità soft – intitolato a

Raymond BARRE, economista e politico francese, ex sindaco della città.

Progettato dall'architetto Alain Spielmann a fronte dell'estensione della linea tramviaria Montrochet T1 alla stazione della metropolitana di Debourg a Gerland, è utilizzato da TRAM, pedoni e ciclisti. È lungo 260 m e largo 17,50 m. Questo ponte a corde in acciaio consiste di tre campate : una campata centrale di 150 m incorniciata da due laterali di 72 e 38 metri.





“IL PONTE SUL FIUME KWAI” (The Bridge on the River Kwai) – film 1957 diretto da David Lean, tratto dall'omonimo romanzo di Pierre Boulle.

Film epico che si propone di dimostrare la follia della guerra e l'assurdità dell'etica militare.

Nel 1998 l'American Film Institute l'ha inserito al tredicesimo posto della classifica dei migliori cento film statunitensi di tutti i tempi, mentre dieci anni dopo, nella lista aggiornata, è sceso al trentaseiesimo posto.

BIRMANIA, seconda guerra mondiale: in un campo di prigionia giapponese il colonnello inglese Nicholson, dopo aver subìto lunghe torture inflittegli dal comandante Saito per il suo rifiuto di far lavorare gli ufficiali, in violazione delle norme della Convenzione di Ginevra sui prigionieri di guerra, ottiene di dirigere i propri uomini nella costruzione di un ponte sul fiume Kwai, dopo che i giapponesi, nonostante le continue punizioni ai prigionieri, non sono riusciti a progredire in alcun modo nei lavori …


La trama è liberamente ispirata alla costruzione di un PONTE FERROVIARIO sul fiume MAE KLONG nel 1943 in Thailandia. Secondo la Commonwealth War Graves Commission:

« La famosa ferrovia Birmania-Thailandia, costruita da prigionieri di guerra dell'Impero britannico, olandesi e americani fu un progetto giapponese guidato dalla necessità di migliorare le comunicazioni per sostenere il grande esercito nipponico in Birmania.

Durante la sua costruzione, morirono circa 13 000 prigionieri di guerra e i loro corpi furono sepolti lungo la ferrovia. Si stima che da 80 000 a 100 000 civili siano morti nel corso del progetto, erano principalmente manodopera forzata deportata dalla Malesia e dalle Indie orientali olandesi, o arruolati in Thailandia e in Birmania.

Due forze lavoro, una con base in Thailandia e l'altra in Birmania, lavorarono partendo dalle estremità opposte della linea verso il centro »



Una caratteristica memorabile del film è il motivo che viene fischiettato dai prigionieri di guerra (Colonel Bogey March) mentre entrano nel campo: divenne subito famoso. Il pezzo fu originariamente scritto nel 1914 da Kenneth Alford.

Era accompagnato da una contromelodia (nota come The River Kway March) scritta dal compositore del film, Malcolm Arnold, e suonata dall'orchestra fuori dallo schermo che sostituisce quelli che fischiettano.

Mitch Miller ebbe un successo con una registrazione di entrambe le marce.



PONTI : gli effetti disastrosi della RISONANZA

La risonanza è una condizione fisica che si verifica quando un sistema oscillante forzato (PONTE) viene sottoposto a sollecitazione periodica di frequenza pari all'oscillazione propria del sistema stesso.

Uno degli esempi di risonanza  distruttiva più recente risale al 1940 quando una folata  di vento di traverso colpì proprio nel modo e nel punto  giusto la 

campata principale del TACOMA NARROWS BRIDGE nello stato di Washington, il terzo ponte sospeso più lungo del mondo dopo il Golden Gate Bridge di San Francisco e il George Washington Bridge di New York.

Inaugurazione 1 luglio 1940 … Crollo 7 novembre 1940

Questa straordinaria opera  di ingegneria iniziò ad  oscillare paurosamente per effetto della  risonanza e il  vento trasversale  aumentò progressivamente l’ampiezza  delle  oscillazioni. Il ponte  iniziò a vibrare e torcersi fino a collassare  definitivamente.

A seguito del suo parziale ma rovinoso crollo, il ponte fu smantellato e ricostruito secondo un altro progetto nel 1950. Dal 2007 la struttura è stata affiancata da un altro ponte sospeso parallelo, rendendo il TACOMA NARROWS BRIDGE la più lunga coppia di ponti sospesi al mondo



Poco  meno  di un secolo  prima, ad ANGERS in Francia, un

PONTE SOSPESO sul fiume MAINE collassò quando 478 soldati lo attraversarono a tempo di marcia, in formazione militare. Il  passo di marcia aveva eccitato una risonanza  che aveva provocato la rottura di alcuni cavi logori. Duecento militari  persero la vita.



Nel 1831, furono invece le truppe  inglesi  in marcia sul 

BROUGHTON SUSPENSION BRIDGE a provocare con il loro passo cadenzato la fuoriuscita di un bullone ed  il conseguente collasso  del ponte che per fortuna non causò  vittime. 


Molto più recentemente nel 2000,  a LONDRA , fu inaugurato il

MILLENNIUM BRIDGE : migliaia di passanti scoprirono con grande  spavento l’effetto della  risonanza lateraleLe autorità chiusero il  ponte per  ben due anni per  installare degli ammortizzatori in grado di evitare quelle  inquietanti oscillazioni.



Persino il famoso  PONTE DI BROOKLYN nel  2003, in seguito ad un black out in città ed al conseguente riversamento di molti cittadini sulla  struttura, iniziò ad oscillare paurosamente.  Molti passanti si sentirono male ma fortunatamente, in questo caso, non ci furono altre conseguenze.

Sembra  paradossale ma se in un ponte sospeso  si affollano moltissime persone  il  combinato disposto del loro peso e del moto dei piedi, anche fuori sincrono,  può innescare una vibrazione risonante, ovvero un’oscillazione della  struttura. Quando  il  ponte va in una direzione, i passanti compensano andando  nella direzione opposta e questo produce un aumento dell’ampiezza delle vibrazioni che in casi particolari, in presenza di opere logore e bisognose di manutenzione, può causare veri e propri disastri.

 




Le VELE - Alta Velocità REGGIO EMILIA          CALATRAVA

 


Lungo l' autostrada A1 svetta una serie di TRE PONTI progettati dall'architetto e ingegnere Santiago CALATRAVA. La loro realizzazione fa parte del progetto di ristrutturazione e riqualificazione dell'area di accesso al casello autostradale e alla stazione di Reggio Emilia AV Mediopadana sulla linea ferroviaria ad alta velocità Milano-Bologna.

 

PONTE CENTRALE AD ARCO e PONTI LATERALI

STRALLATI (cioè con stralli, o funi), che stilisticamente riprendono i dettami del design organico tipico delle realizzazioni di Calatrava.



Il ponte Centrale, perfettamente visibile dall'autostrada A1 e dalla linea ad Alta Velocità, si pone come uno degli elementi cardine per posizione e dimensioni. Si tratta di un grande ponte ad arco a via inferiore, costituito da una luce di oltre 220 metri, e con un arco centrale alto 50 metri circa. Esso è composto principalmente da: due spalle laterali, l'impalcato – montato come una spina dorsale a un cassone centrale a cui sono saldate le costole su cui transitano le automobili –, l'arco e le 50 coppie di pendini. A sorreggere l'impalcato è l'arco che, tramite i pendini, scarica il peso sulle spalle poste alle due estremità. Tutti gli elementi sono in acciaio verniciato bianco, ad eccezione delle spalle in cemento armato.

I ponti strallati Nord e Sud sono realizzati su svincoli a rotatoria e si collocano immediatamente ai lati del ponte centrale che scavalca l'autostrada. Il pilone ad arco raggiunge l'altezza di 70 metri. La struttura principale si divide, come per il Centrale, in spalle di appoggio, impalcato composto da cassone centrale e costole laterali, pilone ad arco e 26 stralli. I due ponti laterali, lunghi 179 metri e larghi 15 metri, sono realizzati in acciaio dipinto di bianco, a parte le spalle realizzate in cemento armato; inoltre, le carreggiate sono dotate di una sola corsia per senso di marcia. Gli stralli sono disposti a ramo di iperbole.





Rod ROBBIE BRIDGE a TORONTO – CANADA

foto Barbara CARICCHI

 

P1290101

 


TORONTO P1290104

 

 


PONTE TIBETANO – Indiana JONES - “Il Tempio Maledetto”

     

                               TIBETANO JONES

 



SANREMO 2019 – Simone CRISTICCHI canta “Abbi cura di me”

Ognuno combatte la propria battaglia
Tu arrenditi a tutto, non giudicare chi sbaglia
Perdona chi ti ha ferito, abbraccialo adesso
Perché l’impresa più grande è perdonare se stesso
Attraversa il tuo dolore arrivaci fino in fondo
Anche se sarà pesante come sollevare il mondo
E ti accorgerai che IL TUNNEL E’ SOLTANTO UN PONTE
E ti basta solo un passo per andare oltre …





PONTI, PONTICELLI … FIUMI , TORRENTI …

 

PONTE Vittorio Emanuele I sul fiume PO, all'altezza della zona orientale del centro di TORINO.

Di fatto è il ponte principale della città, perché unisce una importante parte del centro storico (Piazza Vittorio Veneto) con piazzetta Gran Madre di Dio, sulla riva destra del Po (già quartiere Borgo Po).
Spesso viene semplicemente chiamato dai torinesi ponte della Gran Madre,

ponte di Piazza Vittorio o ponte dei Murazzi.


TORINO 5436

 

foto Mauro DRAGONI




PONTE Sisto a ROMA

Noto anche come  pons Agrippae (ponte di Agrippa), pons Aurelius

(ponte Aurelio), pons Antonini (ponte di Antonino), pons

Valentiniani (ponte di Valentiniano) o ponte Gianicolense,

è un ponte che collega piazza S. Vincenzo Pallotti a piazza Trilussa, nei rioni Regola e Trastevere.

Il ponte fu costruito per permettere l'attraversamento del TEVERE da papa Sisto IV tra il 1473 e il 1479 sul sito di un più antico ponte romano.

Un primo ponte venne costruito da Agrippa, amico e genero dell'imperatore Augusto prima della sua morte nel 12 a.C., probabilmente per mettere in collegamento le sue proprietà sulle opposte rive del Tevere.



31 maggio 2010 : SEDIE ROSSE dal MAXXI alla banchina di PONTE SISTO

per  “CHANCE ENCOUNTER ON THE TIBER”

progetto che coniuga l’arte con il recupero urbano, promosso dall’American Academy in Rome e dall’Associazione Tevereterno, nato dall’incontro e dalla condivisione di due artisti sul Tevere, per il Tevere.

Un esperimento urbano: 100 sedie pieghevoli e un’inaspettata performance musicale ... Uno straordinario happening teso alla rivitalizzione artistica e urbanistica del lungotevere…

Anteprima Domenica 30 maggio 2010 al MAXXI , in occasione della sua apertura,del progetto ideato dalla compositrice e vocalist Lisa Bielawa e Robert Hammond, artefice dell’ High Line di New York, la linea ferroviaria abbandonata sul West Side di Manhattan, passata dall’orlo della demolizione alla trasformazione nel famosissimo parco pubblico inaugurato nel 2009. 

Robert Hammond dispone 100 SEDIE ROSSE pieghevoli nello spazio, studiando le reazioni e l’uso che lo spettatore ne fa mentre assiste  alla pièce musicale di 30 minuti di Lisa Bielawa, concepita in modo che un’orchestra da camera suoni liberamente in un luogo pubblico a un pubblico libero, sia dal biglietto sia dal posto assegnato. La pièce è interpretata dal soprano americano Susan Narucki, dal Brooklyn Rider String Quartet di New York e dalla locale Blue Chamber Orchestra.

 

 

PONTE VECCHIO a FIRENZE : ORI e GIOIELLI

Attraversa il fiume ARNO circa 150 metri a valle dell'area in cui il fiume presenta naturalmente uno dei punti in cui l'alveo è più stretto all'interno della città di Firenze nel suo tratto a monte delle Cascine. L'area in questione è ai Canottieri sotto gli Uffizi. Nell'antichità esisteva un guado.

"SUL PONTE VECCHIO" di Riccardo Marasco

« Tra i piloni addormentati scorre l'Arno dolcemente. Nel veder gli innamorati, acconsente... acconsente.
Benvenuto Cellini, la sua stizza appena cela, io vi tengo birichini la candela... la candela. »


Dopo varie vicissitudini il PONTE venne ricostruito, a tre valichi, nel 1345 ed è considerato opera di Taddeo Gaddi (secondo il Vasari) o di Neri di Fioravante.

Nel 1442 l'autorità cittadina per salvaguardare la pulizia e il decoro, impose ai beccai (macellai) di riunirsi nelle botteghe sul PONTE VECCHIO per renderli un po' isolati dai palazzi e dalle abitazioni del centro. La disposizione mirava soprattutto ad eliminare le consuete, maleodoranti tracce lasciate dai barroccini dei beccai lungo le strade fino all'Arno durante il trasporto degli scarti più minuti delle lavorazioni delle carni, scarti che potevano ora disperdersi direttamente, senza alcun danno, nella sottostante corrente del fiume.

Da quel momento il PONTE divenne MERCATO DELLE CARNI ed i beccai, divenuti in seguito proprietari delle botteghe, per ottenere più spazio, vi aggiunsero in modo disordinato delle stanzette aggettanti sul fiume puntellandole con pali di legno.



Il PONTE VECCHIO parte del CORRIDOIO VASARIANO - percorso sopraelevato che collega Palazzo Vecchio con Palazzo Pitti passando per gli Uffizi .

Il Corridoio Vasariano fu realizzato in soli 5 mesi per volere dell'allora duca Cosimo I de' Medici nel 1565 dall'architetto Giorgio Vasari, che già aveva realizzato l'attuale Galleria degli Uffizi. L'opera fu commissionata in concomitanza del matrimonio tra il figlio del granduca, Francesco, e Giovanna d'Austria.

L'idea del percorso sopraelevato era nata per dare opportunità ai granduchi di muoversi liberamente e senza pericoli dalla loro residenza al palazzo del governo, visto l'appoggio ancora incerto della popolazione verso il nuovo Duca e il nuovo sistema di governo che aveva abolito l'antica Repubblica fiorentina, sebbene gli organi repubblicani fossero ormai solo simbolici da quasi un secolo.

Il mercato delle carni che si svolgeva su Ponte Vecchio fu trasferito per evitare cattivi odori al passaggio del granduca e al suo posto furono spostate le

BOTTEGHE DEGLI ORAFI e dei GIOIELLIERI che ancora oggi occupano il ponte.



QUATTRO PONTI attraversano il CANAL GRANDE a VENEZIA :

PONTE DELL’ACCADEMIA

PONTE DEGLI SCALZI

PONTE DELLA COSTITUZIONE

PONTE DI RIALTO – il più antico e il più famoso



A detta delle cronache, il primo passaggio sul Canal Grande era costituito da un

PONTE DI BARCHE.

Un ponte vero e proprio, poggiante su pali in legno, fu costruito da Nicolò Barattiero sotto il dogato di Sebastiano Ziani o di Orio Mastropiero (seconda metà del XII secolo) e assunse il nome di

"PONTE DELLA MONETA" visto che, presso l'estremità orientale dell'opera, sorgeva l'antica ZECCA. Secondo il Chronicon di Andrea Dandolo, l'evento avvenne nel 1264 sotto il dogato di Renier Zen (1252-1268).



La crescente importanza del MERCATO di RIALTO sulla sponda orientale del canale fece aumentare il traffico sul ponte galleggiante. Attorno al 1250 fu sostituito da un ponte di legno strutturale. La struttura era costituita da due rampe inclinate che si congiungevano presso una sezione centrale mobile, che poteva essere sollevata per consentire il passaggio delle navi più alte. Data la stretta associazione con il mercato, il ponte cambiò nome e diventò

PONTE di RIALTO. Nella prima metà del XV secolo lungo i lati del ponte vennero costruite due file di negozi. I proventi derivanti dagli affitti, riscossi dalla tesoreria di stato, contribuivano alla manutenzione del ponte.

Nel 1310 il ponte fu danneggiato nel corso della ritirata dei rivoltosi guidati da Bajamonte Tiepolo. Nel 1444 invece crollò sotto il peso della grande folla radunata per assistere al passaggio del corteo della sposa del marchese di Ferrara.

Nel 1503 venne proposta per la prima volta la costruzione di un ponte in pietra.



PONTE DEI SOSPIRI a VENEZIA

E’ costruito in pietra d'Istria, stile barocco, e fu realizzato agli inizi del XVII secolo su progetto dell'architetto Antonio Contin, figlio di Bernardino Contin e nipote di Antonio Da Ponte: il costruttore del ponte di Rialto, per ordine del doge Marino Grimani, il cui stemma vi è scolpito.

Questo caratteristico ponte di Venezia, situato a poca distanza da piazza San Marco, scavalca il rio di Palazzo collegando, con un doppio passaggio, il Palazzo Ducale alle Prigioni Nuove, il primo edificio al mondo costruito per essere appositamente una prigione.

Serviva da passaggio per i reclusi dalle suddette prigioni agli uffici degli Inquisitori di Stato per essere giudicati. Da cui i SOSPIRI dei prigionieri davanti alla prospettiva di vedere per l'ultima volta il mondo esterno …

 

 

PONTICELLO nel PRESEPE, attraverso il nastro argentato del torrente …



CAVALCAVIA     VIADOTTO     PASSERELLA PEDONALE  

PONTE STRADALE, FERROVIARIO, AUTOSTRADALE



PONTE ROMANO in pietra a schiena d’asino

PONTE AD ARCO a via superiore / inferiore

PONTE SOSPESO

PONTE STRALLATO



PONTE DI BARCHE (The FLOATING PIERS) :

 

CHRISTO sul LAGO d’ISEO             CHRISTO

 



“THE FLOATING PIERS” - installazione artistica temporanea dell'artista Christo, consistente in una rete di pontili galleggianti aperta al libero transito pedonale pubblico dal 18 giugno al 3 luglio 2016, sviluppata sulla sponda bresciana del lago d'Iseo tra Sulzano, sulla terraferma, sino alle isole di Monte Isola e San Paolo.

Le passerelle galleggianti sono state realizzate con circa 220.000 cubi di polietilene ad alta densità e ricoperte da 100.000 metri quadrati di tessuto giallo brillante.

Il progetto definitivo ha previsto passerelle galleggianti larghe 16 metri, digradanti ai lati, per una lunghezza complessiva di 3 chilometri. Il percorso proseguiva per 1,5 chilometri lungo le strade pedonali di Sulzano e Monte Isola. Dopo la mostra, tutti i componenti sono stati rimossi e riciclati.



“IL SIGNOR G SUL PONTE” – canta Giorgio GABER

L'acqua che passa, l'acqua che scorre,
tira un gran vento e piove un po'
è notte fonda, c'è qualche lume
sto sopra il PONTE e guardo il fiume.

A cosa pensi, mio signor G?
Pensi alla vita a ciò che finì
a ciò che hai detto, a ciò che hai fatto
al tuo coraggio, al tuo passato, che è già passato!




ACETO e SOTTACETI PONTI – dal 1867



PONTASSIEVE - comune italiano della Città metropolitana di FIRENZE in Toscana, situato a circa 13 km dal capoluogo. Sorge sulla riva destra del fiume Arno alla confluenza col fiume SIEVE.

E’ caratterizzato dal PONTE MEDICEO sul fiume Sieve, da cui il nome della città.



“THE BRIDGE” – PELLETTIERI – FIRENZE 1969

 

SUR LE PONT d’AVIGNON
L’on y danse, l’on y danse,


SUR LE PONT d’AVIGNON
L’on y danse tout en rond…


 

Il PONTE SAN BENEDETTO ( PONT SAINT-BéNéZET),

comunemente noto come PONTE di AVIGNONE, è un ponte sul RODANO edificato fra il 1177 ed il 1185 che parte fuori dalla città sulla riva sinistra del fiume. Completato nel 1185 e più volte ricostruito, il ponte collegava Avignone con Villeneuve-lè-Avignon sulla riva destra del Rodano.

La leggenda narra che nel 1177 il giovane Benedetto (Bénézet), pastore a Burzet, ricevette l'incarico divino di andare a costruire un ponte ad Avignone. Benedetto chiese quindi il permesso al re … il sovrano propose di accettare la richiesta a patto che egli riuscisse a spostare un gigantesco masso. L'impresa ebbe successo e Benedetto iniziò l'edificazione sui resti delle spalle di un ponte romano.

Il ponte, terminato nel 1185, attraversava il Rodano sulla lunghezza di 915 metri. Delle 22 campate originali, ne rimangono oggi solo quattro, oltre a due cappelle sovrapposte. Nella prima costruzione, solo le PILE erano in pietra, mentre l' IMPALCATO era in legno. L'opera venne ricostruita in muratura fra il 1234 ed il 1237.

 

PONT DU GARD in PROVENZA

 

                               PONT DU-GARD

 


Situato a metà strada tra Avignone e Nîmes, nel sud della Francia, il

PONT DU GARD è una maestosa opera di ingegneria che testimonia la grandezza dei Romani. Dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco nel 1985, oggi è considerato il monumento antico più visitato di Francia e uno dei luoghi culturali più importanti d’Europa, tanto che la sua immagine compare sulle banconote da 5 Euro.

Nonostante i suoi 2.000 anni di storia, la struttura è ben conservata e faceva

parte dell’ACQUEDOTTO ROMANO che serviva per far passare l’acqua dalla sorgente di Fontaine d’Eure a Uzes fino al Castellum di Nemausus, oggi conosciuta con il nome di Nîmes.

Colonia romana sotto l’impero di Augusto, Nîmes è stato un centro molto importante, ma la costruzione dell’acquedotto (lungo 50 chilometri) venne, forse, motivata più da una questione di immagine e di prestigio del potere romano che per vera necessità, giacché all’epoca la città era già ben rifornita grazie ai suoi pozzi locali.

L’acquedotto di Pont du Gard, in realtà, serviva per

rifornire le terme, i bagni, le ricche dimore e le fontane

cittadine. La sua costruzione richiese l’impiego di un migliaio di uomini, che vi lavorarono per circa 30 anni e ancora oggi sui blocchi di pietra si possono vedere le tracce della complessa impalcatura utilizzata per sostenere la struttura durante la costruzione. Nel corso dei secoli, il ponte ha subito spesso alcuni lavori di potenziamento e sono state costruire delle scale per permettere ai visitatori di accedere all’acquedotto, mentre la parte inferiore serviva per il passaggio di carri e persone.

I numeri parlano da soli e dimostrano la grandiosità di questa immensa opera

romana: il PONT DU GARD si sviluppa su TRE ORDINI DI

ARCATE costruite con blocchi di pietra calcarea pesanti oltre 6 tonnellate, che i Romani si erano procurati dalle cave vicine al fiume.

Ha un’altezza di 49 metri, tanto da essere il più alto

PONTE D’ACQUEDOTTO di tutto l’impero romano, e una larghezza di 275 metri che gli serviva ad attraversare l’intero corso del fiume GARDON e sufficiente a canalizzare un volume d’acqua tale da assicurare a Nîmes circa 20.000 metri cubi al giorno.

Le tre file di archi si impilano in modo crescente dal basso verso l’alto, divenendo sempre più stretti, si va dai 6 archi alti 22 metri e distribuiti su 142 metri di lunghezza dell’arcata inferiore agli 11 di quella intermedia alti 20 metri e sviluppati su 242 m di lunghezza per finire con l’arcata superiore con 35 archi estesi su 275 m. Un’enormità per quell’epoca.

 

 

 

PONTE LEVATOIO sul FOSSATO del CASTELLO



La “PONTICELLA” di Lodovico IL MORO a MILANO – CASTELLO SFORZESCO

 

 

                              PONTICELLA





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