PIANTIAMO UN ALBERO : l’invito su Facebook del 23 agosto di Alejandro JODOROWSKY per domani 7 SETTEMBRE 2019


« Para equilibrar la tragedia amazonica propongo como acto mundial psicomagico. Que el siete de septiembre -(el 7 es el numero mas activo, y semptiembre lleba el “se” de sembrar,)- cada ser humano consciente plante un arbol, o siembre un arbol, en cualquier sitio que le sea posible »

« Per equilibrare la tragedia amazzonica propongo un atto mondiale psicomagico. Che il sette settembre (il 7 è il numero più attivo e settembre porta il “se” della semina), ogni essere umano pianti un albero, o semini un albero, in qualsiasi località possibile per lui »

 

PIANTIAMO UN ALBERO : domani come ogni giorno, un atto consapevole per contribuire a difendere il Pianeta dalla devastazione.

"Gli incendi in Amazzonia in tre ecoregioni tra le più importanti del pianeta"

 

AMAZZONIA LaRepubblica

Repubblica.it

 

Tre ecoregioni, di enorme valore per la loro biodiversità, per la regolazione del clima e per la sopravvivenza di intere comunità, sono sotto lo scacco del fuoco. Il Wwf ha raccolto la testimonianza di Jordi Surkin, direttore dell'Unità di Coordinamento Amazzonica del Wwf Latino America che vive e lavora in una delle aree più colpite della foresta tropicale sudamericana, la foresta di Chikitana del territorio boliviano.

< Gli incendi stanno colpendo tre ecoregioni tra le più importanti

per il Pianeta, in una area compresa tra Bolivia, Brasile e

Paraguay:

la prima è l'Amazzonia, la foresta tropicale più estesa del Pianeta, bacino idrico fondamentale che conserva il 20% dell'acqua globale e che riesce a stoccare il 25% del carbonio presente sulla Terra. Questi incendi stanno liberando il carbonio nell'atmosfera aumentando così i danni dei cambiamenti climatici globali. L'Amazzonia custodisce il 10% delle specie globali con animali simbolo come il giaguaro.

La seconda è il Pantanal, la zona umida più vasta del Pianeta, incastonata tra Brasile, Bolivia e Paraguay.


La terza area è la Chikitana Forest, tra Bolivia ed El Chaco.

Il fuoco quindi sta minacciando aree di enorme importanza per la conservazione della biodiversità del Pianeta, per la regolazione del clima e soprattutto fondamentali per la sopravvivenza di intere comunità che stanno perdendo le loro terre, la possibilità di avere cibo e ricavare guadagni, e in molti casi la loro casa. Il costo umano e sociale di questi incendi disastrosi è enorme, la gente deve saperlo.
Alcuni scienziati considerano questi incendi un acceleratore del trend già in atto nella foresta verso il 'tipping point', ovvero, il punto di non ritorno per l'Amazzonia rispetto alla sua capacità di regolare il clima >





21 NOVEMBRE : GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI e

FESTA DELL’ALBERO



ALBERI & VITA - Le indispensabili capacità degli alberi che permettono la proliferazione della vita: assorbire l’anidride carbonica e rilasciare ossigeno, prevenire il dissesto idrogeologico, proteggere la biodiversità.



La GIORNATA NAZIONALE DEGLI ALBERI dal 2011, con la legge n.10 del Ministero dell’Ambiente che la riconobbe, viene celebrata ogni 21 novembre con l’intento di promuovere le politiche di riduzione delle emissioni, la protezione del suolo, il miglioramento della qualità dell’aria, la valorizzazione delle tradizioni legate all'albero e la vivibilità degli insediamenti urbani.

La FESTA DELL’ALBERO, un’iniziativa promossa da Legambiente dal 2008, ha radici che affondando nelle antiche tradizioni della nostra cultura. 

Già gli antichi Romani precorsero l'odierna festa degli alberi: questi erano tutelati e conservati anche per motivi legati alla religione ed era consuetudine consacrare i boschi al culto delle divinità dell'epoca e la più grande festa silvana in epoca romana era la ‘Festa Lucaria’ che cadeva il 19 luglio.



I miei ricordi di scuola elementare mi portano alle celebrazioni per la

FESTA DEGLI ALBERI a Città della Pieve in Umbria, occasione in cui simbolicamente noi studenti piantavamo alcune piante e gli addetti del Comune proseguivano l’impresa di realizzare la PINETA sotto il PARCO DELLA RIMEMBRANZA attorno al Monastero delle Clarisse di Santa Lucia.

Questo viale ombroso costituito da una doppia fila di LECCI - inaugurato il 14 settembre 1924 contemporaneamente al Monumento ai Caduti situato in Largo della Vittoria - ricorda il sacrificio dei soldati pievesi morti in battaglia durante la prima guerra mondiale. Per conservare la memoria di ognuno dei 116 caduti venne piantato un leccio. Il pannello descrittivo in ferro battuto e ceramica che si trova alla fine del parco è opera di alunni dell’anno scolastico 1996/97 .

In occasione della FESTA DEGLI ALBERI dopo i discorsi delle Istituzioni era il turno di noi studenti con canti e poesie a tema .

Mi viene subito in mente “LA PIOGGIA NEL PINETO” di Gabriele D’ANNUNZIO , “LA QUERCIA CADUTA” di Giovanni PASCOLI, “IL TESTAMENTO DELL’ALBERO” di TRILUSSA piuttosto che la canzone “CI VUOLE UN FIORE” di Sergio ENDRIGO e Gianni RODARI.

Alla fine a tutti gli alunni veniva offerta la colazione : BUONDI’ MOTTA e cioccolato CARRARMATO PERUGINA.



ALBERO DELLA VITA nello splendido mosaico della Cattedrale di Santa Maria Annunziata di OTRANTO che decora il pavimento delle tre navate ed è opera del monaco Pantaleone, eseguito su commissione del Vescovo di Otranto, fra il 1163 e il 1165. Rappresenta uno dei più importanti cicli musivi del medioevo italiano.


Nella navata centrale il grandioso ALBERO DELLA VITA sui cui rami si alternano personaggi di ogni tipo: biblici, mitologici, storici, animali, angeli, diavoli, creature mostruose. Quest'albero, nel vecchio Testamento, simboleggiava l' Immortalità di Dio.

"Tutto ha origine dall'albero …l'albero è la radice, la sorgente di ogni manifestazione di vita"

Sulla sommità l'immagine del Peccato originale e cioè la cacciata di Adamo ed Eva dal giardino dell'Eden con il serpente del peccato che insidia Eva … alle radici dell'albero la raffigurazione di due grandi elefanti.


Nella navata destra l’ALBERO DELLA REDENZIONE. Nella parte superiore, si notano cinque figure, dette i "Giganti". Fra queste un Atlante che sembra reggere un Sole policromo. Poi si riconosce Salomone che regge un documento. Quindi si nota "il rito del capro emissario per il gran giorno dell'espiazione" (Levitico 16, 5-25). Seguono degli animali che incarnano virtù e vizi: la sfinge alata (l'enigma), le arpie (la voracità), il Minotauro (la volgarità), il cinghiale (satana), il lupo (l'eresia). Pantaleone pone il leone androcefalo con la testa rivolta all'insù come guardiano dell'albero.



Nella navata sinistra l’ALBERO DEL GIUDIZIO UNIVERSALE divide l'area in due parti: a sn quella relativa al Paradiso e dunque alla Redenzione , a dx quella dedicata all' Inferno e dunque alla Dannazione.

 

ALBERO DELLA VITA nel “CUCCU’” MATERANO - il fischietto in terracotta a fiato / ad acqua a forma di gallo legato ad antiche leggende, tra superstizione e sentimento.

In questo luogo dove l’economia era per lo più basata sull’agricoltura e la pastorizia e dove per raggiungere una gioielleria bisognava fare due giorni di cammino, i giovani spasimanti affidavano i loro messaggi d’amore ad un oggetto divenuto emblema di Matera: il cuccù.

Si tratta di un coloratissimo fischietto in terracotta, nella forma classica del gallo, decorato a mano, che i giovani donavano alle loro fanciulle come pegno di devozione e la cui voce onomatopeica deriva proprio dalla riproduzione del verso del cuculo. Più il gallo era grande e intarsiato, più il sentimento del ragazzo era forte e intenso o piuttosto migliori erano le sue condizioni economiche .

Tale oggetto ha anche una valenza apotropaica e di superstizione, in quanto in tempi remoti si pensava che potesse tenere lontani i sortilegi e gli spiriti maligni; si pensi al cornetto rosso in Campania.

Portafortuna e simbolo di virilità, questo piccolo animale d’argilla cominciò ad essere sempre più raffinato nelle sue realizzazioni e, durante le nozze, vi era anche l’usanza di offrirlo agli sposi come augurio di fertilità , sormontato

dall’ ALBERO DELLA VITA, con fiori e pulcini tra i rami …



BOTTEGACCIO       CUCU

 

In passato, a Matera, c’era l’uso di murare tali galli sul camino o di metterli sulle culle dei neonati non ancora battezzati in segno di protezione, e impiegati anche come richiamo nella caccia.




Rif. articolo ALBERO DELLA VITA (Cibo e Arte) e ALBERI (Storie)


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