L' OSPEDALE PEDIATRICO ”BAMBINO GESU'” di ROMA ha festeggiato i 150 anni con
“UNA SERATA DI STELLE PER IL BAMBINO GESU'” -
il grande evento di beneficenza in SALA NERVI - Aula Paolo VI della Città del Vaticano - trasmesso da RAI 1 e condotto da AMADEUS.
Un grande appuntamento che ha coinvolto tutta la comunità del polo ospedaliero , artisti e personaggi dello sport. Sul palco si sono alternati suggestivi momenti musicali e storie vere, raccontate dalle star e dai protagonisti.
Un viaggio emozionante e autentico nelle corsie della struttura sanitaria che accoglie ogni giorno racconti di battaglie coraggiose contro la malattia, ma anche di amore, speranza e determinazione.
I proventi della serata devoluti all’ Istituto dei tumori e dei trapianti dell’Ospedale Bambino Gesù
Veramente coinvolgente il duo Ficarra e Picone con la storia di Nino il chirurgo
Una storia commovente che ha come protagonista un bambino greco di nome Dimitrios che nel 2016, con l’intervento del Bambino Gesù, ha ricevuto un cuore nuovo nel periodo di Natale.
Sale sul palco l’ ECMO team - ExtraCorporeal Membrane Oxigenation.
L’ECMO è una macchina cuore-polmone in grado di assistere questi due organi vitali.
Non manca una esilarante battuta di Ficarra che chiama nuovamente sul palco Nino, il chirurgo, per fargli una domanda: “Ma lei fa soltanto trapianti di cuore? Peccato, serviva un cervello per Picone…”
L' OSPEDALE PEDIATRICO ”BAMBINO GESU’” è l'unica struttura sanitaria pediatrica in Europa in grado di rispondere con differenti tecniche operatorie al bisogno di ogni tipo di TRAPIANTO di organi solidi (cuore, polmoni, fegato, intestino, reni), di cellule e di tessuti, anche con interventi combinati e multiorgano.
L' OSPEDALE PEDIATRICO ”BAMBINO GESU'” sorge su territorio italiano, in un'area beneficiaria del privilegio dell'extraterritorialità a favore della SANTA SEDE.
1869 – 2019 : 150 ANNI
L'ospedale ”BAMBINO GESU'” fu fondato grazie alla generosa iniziativa della famiglia SALVIATI. Siamo nel 1869 e a Roma, come nel resto d'Italia, i piccoli malati vengono spesso ricoverati, senza alcun'attenzione particolare, nelle stesse corsie d'ospedale degli adulti. La duchessa Arabella Fitz-James, moglie del duca Scipione SALVIATI rimase profondamente colpita da questa realtà e si fece promotrice della fondazione di un OSPEDALE PEDIATRICO.
Il suo progetto venne immediatamente sostenuto dal duca e dai figli che, in occasione del suo compleanno, le donarono i risparmi contenuti in un piccolo “DINDAROLO” - salvadanaio di terracotta - ancora oggi conservato in ospedale, a ricordo di quel primo gesto di solidarietà.
Affinché le famiglie nobili romane contribuissero economicamente all'impresa, venne stampato un "Programma per la fondazione di un ospedale di fanciulli" nel quale si sottolineava la necessità di realizzare uno stabilimento speciale per i fanciulli da intitolarsi OSPEDALE del BAMBINO GESU', assistito dalle Figlie della Carità di San Vincenzo de' Paoli.
Insieme al programma venne stilato anche un regolamento provvisorio nel quale veniva specificato che sarebbero stati ammessi esclusivamente fanciulli di entrambi i sessi, nati o domiciliati a Roma, di età non inferiore ai quattro anni e non superiore ai dodici, affetti da malattie mediche e chirurgiche, eccetto però le croniche e contagiose. Venivano precisate anche le modalità di ricovero e dimissione.
Il 19 marzo 1869, una stanza attigua all'orfanotrofio dei Santi Crescenzo e Crescenzino, più conosciuto come ORFANATROFIO DELLE ZOCCOLETTE (detto così per gli zoccoli di legno che portavano le orfanelle), sulla riva sinistra del fiume Tevere, venne adibita a ricovero di quattro bambine affette tutte dalla medesima malattia, la SCROFOLA. Iniziò così l'attività dell'ospedale del "Bambino Gesù".
La SCROFOLA è un’infezione tubercolare della pelle del collo. E’ dovuta a un'infezione da micobatteri in genere causata dalla respirazione di aria contaminata. Negli adulti la scrofola è spesso causata dal batterio Mycobacterium tuberculosis. Nei bambini di solito è causata dal batterio Mycobacterium avium.
GESU’ BAMBINO è Lucio DALLA in “4 marzo 1943”
Compiva sedici anni
quel giorno la mia mamma
le strofe di taverna
le cantò la ninna nanna
e stringendomi al petto che sapeva,
sapeva di mare, giocava a far la donna
con il bimbo da fasciare
E forse fu per gioco o forse per amore
che mi volle chiamare come Nostro Signore
della sua breve vita il ricordo,
il ricordo più grosso, è tutto in questo nome
che io mi porto addosso
E ancora adesso che gioco a carte
e bevo vino,
per la gente del porto
mi chiamo GESU’ BAMBINO
GESU’ BAMBINO è la NATIVITA’ nel PRESEPE di NATALE
PRESEPE MONUMENTALE a CORCIANO. Adagiato su un colle a 12 km da Perugia, è inserito tra i Borghi più belli d'Italia
A CORCIANO i vicoli stretti, le piazzette e i giardini sono lo scenario di un suggestivo PRESEPE che anima il centro storico da più di 30 anni, con personaggi riprodotti a grandezza naturale in carta pesta e terracotta.
Lungo le vie dell’antico castello si svolgono scene di vita quotidiana che hanno come protagonisti pastori e animali, artigiani e contadini.
Gli oggetti utilizzati sono pezzi originali donati da contadini e artigiani del paese o provenienti dalla collezione del museo della Casa Contadina.
Don Franco Pulcinelli, ideatore del presepe e parroco del paese, ha coinvolto nella realizzazione i parrocchiani che hanno fabbricato manichini, cucito vestiti, realizzato una stella cometa sospesa tra il campanile e la torre dell’orologio che guida i viaggiatori verso il castello.
L’allestimento è sempre ispirato ad un tema diverso con lo scopo di legare la rappresentazione del presepe ad una riflessione ispirata al Vangelo, così, anno dopo anno, il presepe si è arricchito di nuove scene e di nuovi personaggi.
Lungo tutto il percorso il visitatore è accompagnato dai versetti che richiamano il tema scelto … gli stessi versetti vengono appesi alle porte di tutte le case del borgo come augurio natalizio.
< Al progetto lavorarono – e continuano a lavorare con immutato entusiasmo – falegnami, fabbri, sarte, modelliste, insegnanti d’arte, artisti … ovviamente volontari.
A NATALE 1986 Corciano ebbe il primo presepio all’aperto e al
naturale dell’Umbria. La creatura di don Franco, nasceva, a detta del sacerdote, originale e differente dal Presepe vivente, capace di distrarre e di sottostare ad orari di visita. Quello Monumentale, del borgo e nel borgo, sarebbe stato visibile sempre e con la sua atmosfera emozionale avrebbe reso chiaro il senso del Natale > Monica Rosati
“Il nostro Presepio – cita Pierotti – per don Franco andava vissuto da protagonista… Nella (autentica) stalla della natività lo stupore e la meraviglia diventano grazie. E’ quanto vorremmo regalare ai visitatori, quest’anno più di sempre… L’opportunità di riscoprire una ricchezza che forse per superficialità diamo per scontata, ma che rappresenta un patrimonio artistico e spirituale del quale essere orgogliosi”
FESTIVITA’ 2017-2018 : il PRESEPE MONUMENTALE di CORCIANO è dedicato
al Sinodo dei Giovani 2018
Reportage fotografico by Mauro DRAGONI
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