GLI STRACCI DI PRATO - Curzio MALAPARTE autore di "Maledetti toscani"
La STOFFA prodotta a PRATO con gli STRACCI di tutta ITALIA.
< Forse lei non sa, signora, che Prato è la città dove comincia e finisce la storia d'Italia, forse d'Europa. A Prato ogni cosa finisce in STRACCI > ... dalle camicie rosse garibaldine alle divise americane ...
Affacciato al balcone della “Stella d’Italia” (l’hotel che oggi non esiste più), Curzio MALAPARTE ci fa respirare l’aria di una sera pratese e ci stupisce raccontandoci dei CENCIAIOLI e di quello che trovavano al disfare le BALLE DI STRACCI arrivate da tutto il mondo, perché tutti gli stracci, dice, finiscono a Prato.
I Pratesi dal nulla hanno creato un' INDUSTRIA DEL RICICLAGGIO senza pari nel mondo. All'inizio separavano a mano i TESSUTI USATI :
LANA COTONE SETA FIBRE SINTETICHE
L' INDUSTRIA TESSILE a PRATO risale al primo Ottocento, ma è dopo l'ultima guerra che i pratesi trasformano il COMMERCIO DEGLI STRACCI quasi in un'arte e conquistano il mondo con i loro TESSUTI RICICLATI, bellissimi e di ottima qualità.
Negli anni '60 ogni giorno 50 vagoni ferroviari scaricavano a PRATO 200000 chili di STRACCI ...
Oggi il MUSEO DEL TESSUTO di PRATO accoglie i visitatori ...
"VENERE DEGLI STRACCI" (1967) - Michelangelo PISTOLETTO
Una candida copia della VENERE CALLIPIGIA, icona di classicità e bellezza, volge le spalle al pubblico, davanti a una montagna variopinta di STRACCI che simboleggia il consumismo della società contemporanea. Oltre alla dissonanza formale e allo stridore cromatico, colpisce il contrasto tra ciò che è arte (VENERE) e ciò che per definizione non lo è (STRACCI), ma che anzi è considerato uno scarto della società. Con la "VENERE DEGLI STRACCI" Michelangelo PISTOLETTO esprime la necessità che l'arte si possa confrontare con la vita.
"MAESTA' TRADITA" in BRERA - la gigantesca poltrona "UP" di
Gaetano PESCE dedicata alla battaglia CONTRO LA VIOLENZA SULLE DONNE a Milano Design Week: Fuorisalone 2017
La celebre poltrona dalle voluttuose forme femminili, vera icona del design internazionale, ricoperta di INDUMENTI FEMMINILI impregnati di resina, in precedenza indossati e usati da DONNE provenienti da ogni angolo della terra, a simboleggiare un messaggio di denuncia universalmente riconosciuto.
La poltrona "UP", ispirata alle forme archetipe delle veneri paleolitiche, è legata e costretta al suo pouf - “LA PALLA AL PIEDE” - simbolo del pregiudizio maschile che affatica e ostacola la donna in ogni sua forma espressiva.
foto by Barbara CARICCHI
"UP" - la famosissima serie di sedute del designer italiano prodotta negli anni ’60 diventata fenomeno culturale. Il successo fu talmente grande da entrare nelle mostre permanenti dei musei contemporanei più celebri al mondo, tra cui il MoMA di New York .
La serie “UP” rappresenta l’idea rivoluzionaria del design razionale, che parte da un’idea ben precisa della società e riflette su di essa, sensibilizzando l’opinione pubblica. Le forme della nota poltrona di Gaetano PESCE richiamano quelle giunoniche femminili, a loro volta ispirate alle celebri statue paleolitiche che inneggiavano alla FERTILITA'.
"DAME e GENERALI" (1960-1975) - Enrico BAJ
La DIVISA : MOSTRINE SPALLINE GRADI NAPPE CINTURONE
nell'arte di Enrico BAJ
CAPPOTTI scuri SCARPE PIOMBI nell'installazione site specific
"SENZA TITOLO" (2009) di Jannis KOUNELLIS al CASTELLO DI RIVOLI (Torino)
I CAPPOTTI silenti giacciono ordinati a terra sovrastati da un grosso elemento in PIOMBO come LAPIDE ... il mucchio di SCARPE richiama lo sterminio ...
"GIANDUJA" - tecnica mista con TESSUTI e NASTRI by Barbara CARICCHI - ARTIVA
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