FAVE DEI MORTI
2 NOVEMBRE – COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTIIn Umbria non mancano di certo dolci per ogni ricorrenza … e questa giornata a tutti cara viene celebrata con le FAVE dei MORTI
Non servono legumi ma piuttosto mandorle per prepararle … la loro forma ricorda quella delle fave, da cui il nome.
Già nel VII – VI sec. a.C. nell’area del Mediterraneo le fave erano legate al mondo dei morti e al culto dei defunti, sia in riferimento alle radici della pianta, sia in riferimento alle infiorescenze …
Nella Roma antica si riteneva che nei baccelli si andassero ad annidare le anime in transito verso l’aldilà.
Il gastronomo Pellegrino Artusi le chiama ‘fave alla romana’ o dei morti per via del loro legame con la ritualità antica e dà nel suo ricettario della fine dell’Ottocento ben tre ricette.
A Venezia le FAVE DEI MORTI assumono la forma sferica, sono a base di pinoli e si caratterizzano per essere di tre colori : bianco con l’aggiunta del rosolio, rosa con l’alchermes, marrone con il cioccolato grattugiato.
A Trieste questi dolcetti continuano a ricordare il ciclo della vita attraverso l’uso simbolico dei colori: bianco-nascita , rosa-vita , marrone/nero-morte.
Nella campagna romana, le Fave sanciscono ufficialmente l'inizio della primavera e dei nuovi raccolti, rivestendo un ruolo beneaugurale, simbolicamente accostate al Pecorino fresco, colla “lacrima”, profumato di pascolo verdeggiante.
Tornando al 2 NOVEMBRE, giorno della COMMEMORAZIONE DEI DEFUNTI, oltre alle FAVE dei MORTI in Umbria è tradizione gustare i Crostini con FAVE, pancetta e finocchio selvatico. BUONA VITA a tutti !!
ARTE CONTEMPORANEA a TORINO
A cavallo tra OTTOBRE e NOVEMBRE la città teatro aperto di ARTE CONTEMPORANEA
Alle GALLERIE d'ITALIA - Torino la mostra “MITCH EPSTEIN. AMERICAN NATURE” presenta per la prima volta riunite le serie fotografiche più significative degli ultimi vent’anni di Mitch Epstein in cui esplora i conflitti tra la società americana e la natura selvaggia nel contesto del cambiamento climatico globale: American Power, Property Rights e Old Growth.
DIFFUSISSIMA dal 19 ottobre al 3 novembre trasforma la città in un museo diffuso, vibrante, inclusivo. L’arte contemporanea negli spazi cittadini, dall’elegante Palazzo Birago di Borgaro - sede istituzionale della Camera di commercio di Torino in via Carlo Alberto 16 – al suggestivo cantiere dell’ex Teatro Macario - “ La Bomboniera” - in via Santa Teresa 10.
Le LUCI d’ARTISTA illuminano Torino dal 25 ottobre
Scia’Mano – Il Maestro Luigi Ontani al giardino Sambuy per l’inaugurazione dell’installazione.
Le opere di Sergio Unia nel Giardino Botanico Medievale di PALAZZO MADAMA dal 23 ottobre al 9 dicembre
The Era of Daydreaming. Sognare ad occhi aperti il tema dell’edizione 2024 di ARTISSIMA da venerdì 1 a domenica 3 novembre negli spazi dell’OVAL al Lingotto.
PARATISSIMA dal 31 ottobre al 3 novembre in una nuova e sorprendente location: gli ex “Uffici Seat Pagine Gialle”, oggi “Uffici | SNOS”, in corso Mortara 24.
Dal 31 ottobre al 3 novembre la tredicesima edizione di THE OTHERS Art Fair presso il Centro Internazionale di Formazione dell’ILO a Torino, uno spazio cosmopolita che ne incarna perfettamente l’identità internazionale e nomade.
Museo storico REALE MUTUA
Interessante scoperta del museo storico della Società Reale Mutua di Assicurazioni a Torino nello storico Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio in pieno centro città.
Il palazzo nobiliare seicentesco deve il suo nome al Conte Guido Francesco cui fu donato nel 1612 da Carlo Emanuele di Savoia, a ricompensa dei suoi servigi militari.
La storia della REALE MUTUA inizia con polizze contro gli INCENDI che ad inizio ‘800 flagellavano la città sotto la reggenza di Re CARLO FELICE.
Nella grande sala di inizio visita un sistema multimediale introduce il visitatore alla scoperta del Museo storico.
Noi siamo il risultato delle nostre scelte e della nostra storia
Un tempo, quando il FUOCO era largamente impiegato nella vita quotidiana e nei mestieri, gli INCENDI erano frequenti e spesso disastrosi …
L’incendio a Palazzo Chiablese : quando una vicenda personale incide sul corso della Storia
“Un’araldica reale” : lo stemma riproduce la piccola arma del Re di Sardegna Carlo Felice di Savoia, primo assicurato della compagnia.
Tra le POLIZZE celebri quella stipulata da Gabriele D’ANNUNZIO per Il Vittoriale e quella di Agostino DEPRETIS in pieno Risorgimento fino al Novecento con Luigi PIRANDELLO.
FOTOGRAFIA ALCHEMICA
Dal digitale alla chimica … dal rigore alla sperimentazione …
Interessante e affascinante l’unicità dei risultati estetici che stanno alla base delle antiche tecniche di stampa, con un viaggio a ritroso nel tempo. Dal 1847 anno in cui Louis Blanquart-Evrard elaborò la carta all’albume, al 1855 anno in cui Alphonse Poitevin descrisse la stampa all’olio, al 1864 quando Joseph W. Swan brevettò la tecnica di stampa al carbone ed ancora al 1873 che vide la nascita grazie a William Willis della tecnica di stampa ai sali di Platino e Palladio …
ALBUMINA. COLLODIO UMIDO. BROMOLIO. CARBONE. CARTA SALATA. CHIMIGRAMMI. CIANOTIPIA. VAN DYKE. GOMMA BICROMATA. ZIATIPIA. MORDANçAGE su sali d’argento. OLEOTIPIA. PLATINO PALLADIO.
FOTOGRAFIA ALCHEMICA - La mostra a cura di Lucrezia Nardi allestita nella suggestiva ambientazione dello SPAZIO MUSA a Torino consente di scoprire una fotografia artigianale …
Massimo Badolato, Andrea Baldi, Letizia Caddeo, Cesare Di Liborio, Alessandro Iazeolla, Margrieta Jeltema, Roberto Lavini, Luigi Menozzi, Michele Pero
Nove autori desiderosi di sperimentare, creare, accogliere gli errori e scoprire che forse non lo sono affatto. La tecnica si affina dopo ore di lavoro e attese prolungate in laboratorio, in camera oscura e nella ricerca dei soggetti ideali per ottenere il risultato finale.
Oltre cento fotografie in mostra con soggetti, tecniche, formati e supporti diversi.
La collettiva FOTOGRAFIA ALCHEMICA è promossa dalla Società Fotografica Subalpina - Torino 1899 con il riconoscimento FIAF.
L’interessante scoperta dello SPAZIO MUSA … dal mito alla storia !!
LA TERRA E I SUOI RITMI
Viaggio fotografico nell’agricoltura e nell’allevamento del Piemonte contemporaneo a cura dalla Sezione Fotografia CEDAS.
Mostra ospitata nella sede storica del Museo Archivio REALE MUTUA in pieno centro a TORINO nel periodo in cui la città accoglie l’atteso evento di TERRA MADRE - We Are Nature.
AGRICOLTURA & ALLEVAMENTO - Una lunga ricerca fotografica per seguire passo passo le trasformazioni dei prodotti della terra, dalla lavorazione dei campi alla raccolta di RISO, GRANO, COLZA, GIRASOLE e ZAFFERANO … dalla preparazione dei vigneti alle UVE in cantina … dalla transumanza di VITELLI e BUFALE alla lavorazione del LATTE …
NATURA & ARTE - Il percorso espositivo si snoda tra le sale storiche di Palazzo Biandrate Aldobrandino di San Giorgio con i soffitti lignei a cassettoni e le pareti affrescate …
Il PANE al centro di TERRA MADRE
Il pane quotidiano dei bambini di tutto il mondo nel progetto fotografico DAILY BREAD di Gregg Segal
Straordinarie immagini che mostrano la globalizzazione delle abitudini alimentari dei bambini di tutto il mondo.
BREAD FOR PEACE - Nel padiglione internazionale, Slow Food Ucraina ha presentato il progetto Pane per la Pace che sostiene gli agricoltori ucraini della regione di Leopoli e contribuisce alla sicurezza alimentare degli sfollati dalle zone di conflitto.
Presso lo stand del Trentino da assaggiare il Pane delle palafitte. Risale a 4mila anni fa ed è stato ritrovato nel 1937 tra i resti delle palafitte di Ledro, a nord del lago di Garda. E’ stato possibile ricostruirne la ricetta grazie agli scienziati dei Musei civici di Como e dell'Università di Trento ed è stato riprodotto dall'Associazione Panificatori della provincia di Trento secondo tecniche e ingredienti preistorici.
Una miriade di forme per SLOW GRAINS ITALIA …
I PAU - Panificatori Agricoli Urbani - hanno portato a Terra Madre un vero forno nel loro stand-torretta per sfornare quotidianamente forme di pane “collettive” da un kg. Nei cinque giorni dell’evento hanno prodotto 1000 kg di pane con farine agricole arrivate da tutt’Italia … è stata la fornitura per i 12 mila pasti consumati dai 3 mila delegati della rete di Terra Madre.
Matera – PANE e PACE